Se ti hanno mai domandato "chi vince?" e hai avuto difficoltà a rispondere, allora questo blog fa per te.
A sette anni dalla sua prima messa in onda in Italia, la serie televisiva Firefly è ancora nel cuore degli appassionati di fantascienza, e non solo.
Il film Serenity, pensato per dare una degna conclusione alla serie, ha ottenuto un largo favore tra “flans” e critici del settore ma non al botteghino, rendendo ancora più vivo il desiderio di vendicare il torto subito.
L’interruzione della serie ha lasciato un vuoto che in molti hanno tentato di riempire con altri media, dai romanzi ai fumetti.
Quale migliore strumento di un gioco di ruolo?
Prima una nota per gli appassionati.
No, non ci sarà una seconda stagione. Nonostante sia Nathan Fillion (il protagonista Malcolm “Mal” Reynolds) che Joss Whedon (il regista) siano molto legati alla serie e la rimpiangano spesso nelle loro dichiarazioni, sarà molto difficile vedere di nuovo le avventure dell’equipaggio della Serenity (“an impossibility” dice Fillion a riguardo). Un tentativo era stato fatto (Kickstarter non era tra le opzioni) ma si è scontrato con un problema di diritti e oggi due degli attori protagonisti sono impegnati in serie di successo che nessuna produzione si sognerebbe di interrompere. L’unica vera possibilità sarebbe quella di creare uno spin-off con personaggi diversi, ma molti ritengono che il gradimento del serial era basato proprio sul carisma degli attori, primo fra tutti Fillion stesso.
Avvertenza: non cercate di consolarvi con i video amatoriali (tipo browncoats: redemption) fanno male alla salute.
La Margaret Weis Productions ci aveva già pensato nel 2005 con il gdr Serenity, che non era neanche malaccio.
Meccaniche tradizionali, oggi definite col nome di “cortex system classic“, molto semplici e basate sul numero di facce del dado utilizzabile (Savage Worlds?). L’ambientazione, chiamata “the ‘Verse” era descritta in una trentina di pagine (sulle 225) ed il manuale faceva incetta di foto tratte dalla serie. Semplice ma onesto.
Ora la succitata casa di produzione ci riprova con una nuova versione del gioco, chiamata Firefly, a suo dire più moderna, basata sul sistema Cortex Plus, già usato in Leverage, Marvel Heroic e Smallville (molta TV in tutto ciò).
L’uscita è prevista per l’anno prossimo ma in occasione del Gen Con 2013 è stata rilasciata una versione speciale, dall’altisonante nome di “Gaming in the ‘Verse: Firefly Gen Con 2013 Exclusive“, una sorta di misto tra una preview, un quick-start rules, una demo giocabile ed un volantino pubblicitario sovrappeso (più di 270 pagine!).
La cosa non è passata inosservata e ha fatto alzare le antenne a tanti giocatori che conservano ancora un cappotto marrone in soffitta.
La domanda che molti si facevano, ben prima di questo rilascio, era se fosse davvero necessaria una nuova edizione e quanto questa sarà effettivamente migliore (ovvero più adatta all’ambientazione) della precedente.
Monica Valentinelli, responsabile del prodotto, interviene sull’argomento così:
Il gdr Firefly è basato sulla serie televisiva e la nostra licenza è con la Fox. Il motore del gioco sarà il Cortex Plus. Il gdr Serenity è basato invece sul film, la licenza è con la Universal ed il sistema di gioco è il Cortex Classic. Parliamo dunque di un gioco nuovo… con nuove meccaniche…
(da Rpg.net)
Io non so quanto ad un giocatore possa interessare la licenza utilizzata per la creazione del gioco, l’universo è lo stesso, mentre il cambio di meccaniche potrebbe avere un senso, il sistema Cortex Plus eredita dal genitore solo la terminologia e qualche elemento di base, mentre l’approccio s’indirizza verso uno stile più leggero e narrativo.
Ho fatto un giro in rete per raccogliere feedback, prima di investire questi sudati 10 Dollari.
Gli elementi che emergono riguardano principalmente la messa in discussione del sistema Cortex plus che cambia l’ottica rispetto al più tradizionale Cortex classic ma è un punto che non conviene investigare per mancanza di dettagli.
A prima vista l’approccio sembra basarsi più sulle relazioni tra i membri dell’equipaggio che sull’azione pura (sigh!).
Le restanti osservazioni ci fanno capire che questa preview è incompleta (come ci si aspetterebbe) ma giocabile. Offre tre diversi approcci alla creazione del pg in base all’esperienza del giocatore ed al time-to-play disponibile, rendendo evidente come si sia cercato di abbassare drasticamente la soglia di difficoltà del gioco (già bassa). La presenza di una guida agli episodi ed altri elementi di contorno è stata vista come una cosa fatta per allungare il brodo e giustificare la spesa, anche perché l’artwork addizionale (cioè non tratto dalla serie) non è sempre all’altezza.
A chiudere le impressioni raccolte vengono una serie di considerazioni, non sempre positive, sulle scelte editoriale della casa editrice.
Qualcuno costesta che l’operazione volge solo a recuperare fondi prima del lancio, sfruttando la citata fanbase, cosa già sperimentata in altre produzioni (per esempio con D&D 3ed. o il recente Dark Heresy 2ed.) altri contestano lo sfuttamento dei franchise televisivi con il solo scopo di cavalcare l’onda, per poi abbandonarli nel tempo.
Non so bene cosa pensare ma alla fine non l’ho preso. Vedo poca utilità in questo momento (per altro, affollato di rilasci) è più probabile che cederò nei confronti del manuale definitivo (Febbraio 2014, si dice).
Come direbbe il Capitano Reynolds “Not Today“.
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“A prima vista l’approccio sembra basarsi più sulle relazioni tra i membri dell’equipaggio che sull’azione pura”
Personalmente allora l’ho già scartato a priori 🙂
E’ solo un’impressione, bisognerà vedere il risultato finale, Firefly senza azione mi sembra un controsenso. Un commento su DrivethruRPG descrive questa differenza d’impostazione così (taglio per spazio):
Serenity pone l’attenzione su problemi come: “Sei Ianara stai tirando con l’arco contro dei sicari che si nascondono dietro a delle colonne. Quanti danni in meno fai rispetto a Jayne con la sua Vera (il nome dell’arma)?”, mentre Firefly pone lattenzione su domande come “sei Jayne e hai appena preso a pugni qualcuno per aver preso in giro il tuo simpatico berretto. Quanti problemi hai creato al resto dell’equipaggio?“